Il design industriale del XX secolo ha avuto un esponente importante e conosciuto non solo in patria, ma in tutto il mondo. Mi riferisco a Paavo Tynell, rimasto nella storia come “L’uomo che ha illuminato la Finlandia”. La sua abilità artigianale e la sua sensibilità verso i materiali hanno reso le sue creazioni uniche, al punto che Gubi ha deciso di intraprendere quello che è stato un vero e proprio viaggio nei suoi archivi per riprodurre una selezione delle sue più belle creazioni. La scelta finale di Gubi è ricaduta su una selezione di lampade lanciate tra gli anni 40 e 50 del secolo scorso, tutte in rame, al tempo il materiale di predilezione di Tynell grazie alla sua capacità di combinare assieme eleganza ed efficienza industriale.
La lampada da tavolo 9209
Uno dei pezzi più emblematici di Tynell durante la sua collaborazione con Taito è senza dubbio la 9209, lanciata per la prima volta nel 1940. La 9209 ha un paralume in ottone tornito che richiama nella sua forma un elmetto, tanto da essere soprannominata “Kypärä” – elmetto appunto in finlandese. Tenuto assieme da un braccio in ottone curvato, il paralume, stampato separatamente, ha un motivo a triangoli perforati, un marchio di fabbrica di Tynell, che necessita sia di uno strumento apposito che di una precisione millimetrica per essere realizzato a mano.
Oltre a diffondere la luce verso il basso, i piccoli fori la lasciano passare creando un effetto morbido, testurizzato e luminoso come delle piccole stelle. La lampada si accende grazie a un piccolo interruttore posizionato dietro il paralume e fissato a un filo rivestito di tessuto dorato e arrotolato attorno al cavo.
Grazie alla sua forma e ai materiali che la compongono, la lampada da tavolo 9209 prodotta da Gubi si distingue per il suo tratto peculiare; l’asta in ottone, fissata alla base stampata, è attorcigliata a mano assieme a del vimini laccato creando un effetto visivo e materico in forte contrasto con l’ottone splendente e rendendola al contempo facile da spostare nell’ambiente.
Le nuove lampade Gubi: la lampada da tavolo 9205
Lanciata per la prima volta negli anni 50 del secolo scorso, la 9205 è quasi l’archetipo della lampada per eccellenza e senza ombra di dubbio, una creazione dall’estetica tipicamente Tynelliana. Elegante e slanciata, nasconde sotto un’apparente semplicità un elevato grado di complessità artigianale. L’asta è fresata seguendo il motivo del vimine grazie a un preciso lavoro al tornio. Una base in ottone, avvitata all’asta, tiene assieme la lampada.
Il paralume della lampada è disponibile in due versioni differenti: una in classico tessuto e una leggermente più piccola in bambù. Mentre la versione in stoffa è fissata manualmente a una struttura ad anello, quella in bambù è composta da tante listarelle prima cucite a mano, formando una superficie piatta, e poi connesse all’armatura, un aggiornamento rispetto alla versione originale in loietto disegnato per Taito.
La 9205 prodotta da Gubi si accende grazie ad un interruttore che si trova in cima all’asta e la luce, in entrambe le versioni, è diretta e calma con una diffusione a 360°.
L’apoteosi dell’ottone: le lampade 1967A/1967 & 1972/A1972
Questa famiglia di lampade da soffitto prodotte da Gubi racchiude una serie di variazioni che Tynell disegnò tra il 1948 e il 1965; disponibili con due versioni di paralumi differenti, una in tessuto (il modello 1967) e una in bambù (il modello 1972) sono entrambe prodotte con materiali naturali e progettate per durare nel tempo. La 1972 è leggermente più ampia a livello del paralume rispetto alla 1967, dettaglio che contribuisce a creare una maggiore quantità di luce proiettata sul soffitto. In entrambe le versioni, un elemento centrale in ottone spazzolato tiene unite le diverse parti a livello del filo, collegando la lampada al soffitto. La versione originale disegnata da Tynell nel 1972 prevedeva un paralume in pioppo finlandese, sostituito adesso dal bambù, un materiale che ne condivide le qualità estetiche, di durabilità e di flessibilità restando però più rinnovabile e più rapido nella crescita. Come per le versioni 9205 e 9602, le asticelle in bambù sono cucite a mano formando una superficie piatta rivestita di lino che viene fissata poi a mano ad una struttura ad anello.
Entrambe le versioni in tessuto e in bambù sono disponibili con un contrappeso opzionale in ottone del diametro di 60 centimetri sia per il modello A1967 che per il modello A1972. Questo meccanismo, tipico del guizzo ingegneristico di Tynell, permette di regolare l’altezza della lampada e di modulare la luce e l’ambiente. Fatto con un unico blocco di ottone fresato, il contrappeso funge sia da elemento visivo che fisico, bilanciando la forma affusolata della lampada.
Da Gubi la 9602 da terra: maestosa e slanciata
La lampada 9602 in versione da terra racchiude la maestria di Tynell nel combinare bellissimi materiali con il vimini e l’ottone lucidato rendendola uno dei pezzi più amati in assoluto. Concepita originariamente per l’Hotel Aulanko in Finlandia nel 1935, la lampada è diventata famosa proprio grazie alla forma del suo paralume. Gubi aveva già rimesso in produzione la 9602 nel 2018 in due versioni differenti, in tessuto e in vimini. Adesso, dopo aver completamente integrato il complicato processo di intreccio a mano delle asticelle in legno che componevano la versione originale di Tynell, Gubi lancia una terza finitura in bambù. La variante in bambù, complementare a quella della 9602 con l’asta in vimini, contrasta con l’ottone spazzolato che ne costituisce la base e la forma conica al di sopra del paralume che tiene unite tutte le parti della lampada.
Come nelle versioni 9205, 1967 e 1972, le asticelle di bambù sono cucite a mano assieme e sovrapposte a un tessuto in lino fissato poi a una struttura ad anello. Il risultato è una luce che, filtrando attraverso il bambù, crea un effetto luminoso, caldo e diffuso in ogni ambiente.