Si è svolto alla vigilia della notte di Halloween l’opening “Oltre lo sguardo” solo show di Maurizio Casati presso il ristorante di Alessandro Borghese – Il lusso della semplicità. Un vernissage molto interessante che racchiude opere tridimensionali dal messaggio provocatorio, ma anche molto riflessivo. “Ti tengo d’occhio” è, infatti, il titolo dato all’insieme di quadri presenti temporaneamente all’interno del ristorante-galleria del famoso ed eclettico chef Alessandro Borghese, nel cuore di City Life che da sempre è, non solo luogo di rinomata varietà e qualità culinaria, ma anche spazio adibito ad esposizioni personali e collettive di diverse espressioni creative che fanno da sfondo al menu del locale.
“Ti tengo d’occhio”: provocazione ed esposizione di un messaggio giornaliero e costante
In collaborazione con Tabor Art e MC2 Gallery l’esposizione va a personalizzare le pareti sofisticate del ristorante Alessandro Borghese – Il lusso della semplicità. Maurizio Cariati riprende volti familiari, o tratti dal vasto ed immenso mondo tecnologico e, modificandone sapientemente i tratti più particolari o inusuali, riesce a creare opere dinamiche ed ironiche. A tratti si strizza l’occhio al dinamismo futurista ma con quell’umiltà che non straborda nell’illeggibilità o quel tanto di coraggio che riprende i giorni d’oggi che tutto rende, fin troppo, leggibile. Perché in verità noi tutti, costantemente, siamo il paradosso dei paradossi: “dinamici-seduti”. Vaghiamo veloci nel mondo virtuale ma stando fissi in un punto. Forse anche rischiando di perdere la fermata giusta della metro.
È una questione di originalità, di sguardi e prospettive quella che l’artista Cariati ci propone e rappresenta. Il suo vernissage si basa, per l’appunto, sul riproporre e riproporci al mondo, con lo stesso sguardo indagatore, da voyeur cinematografico, che attiviamo o che subiamo costantemente, volenti o nolenti. Davanti a noi, in queste tele, ironicamente e sapientemente deformate, c’è il mondo e la vita di tutti i giorni in cui tutti siamo costantemente osservati e osservatori sui social, al ristorante, per le strade, in spazi pubblici e spesso in quelli privati. Non è un caso se a tratti possano risultare un po’ inquietanti o, per meglio definirle alla Freud, perturbanti. Se per la fotografia vi verrebbe in mente l’utilizzo di un fish-eye, davanti ai quadri di Maurizio Cariati resterete interdetti dall’originalità creativa dell’artista cosentino. L’atmosfera del ristorante dello chef Borghese risulta inoltre estremamente adatta a contenerne il messaggio artistico.
Le tecniche artistiche del “Ti tengo d’occhio” di Maurizio Cariati presenti da Chef Borghese
Per stimolare il perturbante Freud parafraserebbe quel qualcosa di familiare e rimosso che viene a galla, destando in noi qualcosa di destabilizzante, inquietante, deformante. Così come molti dei film horror sono nati proprio dall’analisi del termine (rendendo quel genere del mondo cinematografico un ricco cilindro da cui estrarre paradigmi per gli amanti dell’inquieto) Maurizio Cariati espone il suo pensiero sul mondo contemporaneo. Il gioco di intenti che si innesca con il design del ristorante Alessandro Borghese – Il lusso della semplicità è poi sinonimo di quanto l’arte sia naturalmente parte di questo provocatorio, quanto diretto messaggio. Utilizzando il poliuretano espanso e stendendovi sopra la tela, getta il colore creando giochi di luce, ombre e tratti per dare un senso articolato ed ambivalente al suo lavoro. Se da un lato c’è un evidente studio sul volto e l’espressione, dall’altro risulta evidente un omaggio alla luce, alla rifrazione e le vibrazioni del colore. Lo sfondo scuro e la luce dell’ambiente circostante e sofisticata del ristorante di Alessandro Borghese – Il lusso della semplicità colgono proprio nel segno, e nel senso, delle opere stesse.
Da un breve colloquio con l’artista è emersa la sua necessità di rendere l’inusuale parte integrante, se non addirittura principale, della bellezza. I tratti caratteristici, più evidenti o anche inusuali di un volto, per esempio, vengono esaltati e portati all’estremo di un’evidenza quasi grottesca che tendono come fine ultimo, all’elevazione della bellezza in senso universale. Ecco quindi che un neo, un naso, una guancia vengono riproposti, esposti, ridimensionati sulla tela in dimensioni maggiorate, con la facoltà e la caratteristica particolare di emergere, di fuoriuscire ed essere così parte integrante dell’ambiente che li ospita.
“Ti tengo d’occhio” con Alessandro Borghese – Il lusso della semplicità
L’ambiente sofisticato che ospita questa esposizione d’arte temporanea è il ristorante-galleria di Alessandro Borgese, nel cuore di City Life a Milano. Da sempre, il rinomato chef ha dimostrato chiaramente il suo amore ed interesse per l’arte in tutte le sue forme e si è dimostrato in più occasioni di tener fede alle sue parole, facendosi da promotore del connubio arte – cucina. Il suo ristorante, infatti, è ricco delle più interessanti chicche stilistiche che un vero amatore possa ricercare. A supporto delle esposizioni e del progetto della sua società AB Normal, Fondazione Rodolfo Viola ci sono “iGIGANTI” photoSHOWall, con nuovi e accattivanti formati per gli allestimenti fotografici e Artwider, che dà la possibilità di acquistare in garanzia le opere esposte.
Cenare con stile, in perfetta armonia con l’ambiente che ti ospita ed allieta è il perfetto modo per vivere un’esperienza di una serata unica e particolare nel suo genere. Le opere di Cariati sembrano davvero tenerti d’occhio e tu con loro, farai lo stesso. Cenare al ristorante dello chef Alessandro Borghese sarà quindi memorabile non solo per le prelibatezze che conquisteranno il palato (anche per la loro vena fortemente artistica a cui Alessandro Borghese – il lusso della semplicità ci ha da sempre abituato), ma anche per quel gioco di sguardi che si innescherà nel mondo al tempo stesso. Questo sarà, citando Renato Zero, come un passe-par-tout alla curiosità che piano piano ti sedurrà (Voyeur, voyeur, voyeur. Siamo un po’ tutti voyeur).