Il nome Booster, per chi come me è stato adolescente negli anni ’90, riporta alla memoria il mitico scooter di Yamaha/MBK: compatto, carenatura con linee nette e pneumatici XL. Poteva piacere o meno, ma di sicuro aveva un suo stile. Ma la storia va avanti, si evolve e Booster ora è sinonimo di mobilità elettrica e sostenibile. Anche perché questa nuova forma di mobilità smart è diventato un affare serio un po’ ovunque e, soprattutto, nelle metropoli come Milano che negli ultimi anni sono state protagoniste di una profonda trasformazione proprio per accogliere al meglio l’arrivo di ebike e monopattini. E sono sempre più i marchi che ampliano la loro gamma di soluzioni che vanno in questa direzione, tra questi proprio Yamaha che, in realtà, è già dai famosi Anni Novanta del già citato Booster che progetta e produce ebike. L’essenza di quel design si ritrova nella nuova eBike Yamaha Booster Easy, con le sue ruote 20×4″ (su cerchi a raggi, in questo caso) ed un particolarissimo telaio in alluminio a nido d’ape con le appendici in plastica disegnate per ricordare la linea dell’antenato. Io ho avuto modo di provarla tra le vie del centro di Milano, in compagnia della guida turistica d’eccezione Lorenzo Bises, durante una giornata di pioggia battente che poi si è aperta con un meraviglioso sole sul capoluogo meneghino.
eBike Yamaha Booster Easy – Caratteristiche tecniche
La nuova eBike Yamaha monta un motore PWSeries S2 di Yamaha da 250W e 75nm di coppia, alimentato da una batteria a 36V e 630WH, che consentono al Booster Easy di raggiungere, in modalità assistita, la velocità di quasi 25 Km/h (autolimitati). Da segnalare la presenza di un display LCD da 1,7″ multifunzione da cui puoi selezionare la modalità di assistenza tra le 5 disponibili: +Eco, Eco, Standard, High e Auto. Inoltre, il marchio ha scelto di usare grossi pneumatici da 20 pollici x 4 pollici ad alta aderenza ed un robusto telaio in alluminio. La batteria Yamaha da 36 V ha una capacità capacità di 630 Wh. L’eBike Yamaha Booster Easy dispone di freni a disco da 180 mm di diametro nella parte anteriore e posteriore. Infine, il variatore posto sul lato destro del manubrio aiuta, invece, a trovare il giusto rapporto in base alla velocità.
Il tour tra le vie del centro di Milano
Yamaha ha scelto Milano come terreno di prova per il nuovo eBike Yamaha Booster Easy, organizzando un tour guidato dall’appassionato e competente Lorenzo Bises che ha toccato in alcuni casi punti al di fuori dei percorsi turistici convenzionali, ma ha anche raccontato aneddoti e curiosità riguardanti i luoghi più “mainstream” del percorso. La curiosità è che l’unione dei punti di interesse visitati, ricorda la Y di Yamaha.
Tra le chicche, sicuramente Piazza Duse dalla quale forse sono transitato poche volte, ma dove non mi ero mai fermato: una piccola oasi nel pieno del caos cittadino. Il tour ha confermato che il contesto urbano è sicuramente quello in cui il Booster Easy si trova più a suo agio e da il meglio di sè.
L’esperienza di guida con l’eBike Yamaha Booster Easy
ll peso di questa bici elettrica Yamaha è importante (35Kg) ma, complice il baricentro molto basso, il Booster Easy si fa guidare bene. La tecnologia a cadenza zero del PW-S2 va praticamente ad eliminare il lag di intervento del motore e fornisce assistenza non appena si poggia il piede sul pedale.
Posizione di guida e forma del telaio rendono agevole la salita e discesa dalla sella, mentre gli pneumatici di dimensioni generose coprono bene le asperità del terreno/asfalto e, grazie anche al disegno ed alle caratteristiche dei copertoni VEE TIRE eSpeedster, danno sicurezza su pavè, binari, ghiaia (come abbiamo potuto testare attraversando i Giardini Indro Mondanelli).
La parte di percorso sotto la pioggia che il meteo ci ha regalato – nonostante la data di calendario segnasse il 26 Giugno – ci ha permesso anche di apprezzare la modularità e gestibilità dei freni a disco anteriore e posteriore.
Il design che cattura l’attenzione
Chiudiamo con una considerazione sul design: l’eBike Yamaha Booster Easy ha catturato lo sguardo di diversi passanti che abbiamo incontrato durante il tragitto, confermando quanto detto in precedenza in riferimento allo scooter da cui eredita il nome: può piacere o no, ma ha uno stile che attira l’attenzione.