Durante le mie vacanze in Friuli, ho fatto un’esperienza particolare dal sapor de “La dolce vita” di Fellini. Volevo conoscere meglio la zona del Collio, il particolare territorio in provincia di Gorizia sul confine con la Slovenia. Ho visitato, quindi, l’azienda agricola Gradis’ciutta nella località Giasbana e devi sapere che mette a disposizione il noleggio di una Vespa per fare un meraviglioso tour tra le colline del Friuli Venezia Giulia. Nel video qui sotto vedrai quest’esperienza tra i vigneti Gradis’ciutta e di seguito ti racconto quanto ho scoperto sul Collio, questo territorio veramente speciale.
Il Collio, una storia travagliata
Ce lo insegnano i libri di storia: la zona del Collio è molto sofferta e travagliata. A seguito della battaglia dell’Isonzo durante la Prima Guerra Mondiale, il territorio ha subito numerose perdite. Anche la produzione vitivinicola è stata pressoché azzerata. E, bada bene, parliamo di una produzione che affonda le sue radici nel Medioevo, quindi molto antica. In seguito e fino alla Seconda Guerra Mondiale, il Collio e la zona del Brda sono stati contesi e sono stati vissuti dalla comunità italiana, slovena con la presenza di una forte componente austriaca.
La ricchezza della Ponca
Forse non sai che il Collio è la terza più antica DOC d’Italia (ha quasi 60 anni), ha una forma che ricorda un fagiolo e sin dalla sua fondazione è stato scelto di legare la certificazione di questi vini al suolo. Infatti, le zone collinari sono certificabili, mentre quelle pianeggianti no. Il vero tesoro di questo territorio è la Ponca. Si tratta della particolare tipologia di terreno del Collio composta da sabbia e argille compresse. É molto antica, ha tra i 45 ed i 54 milioni di anni e si è generata dall’innalzamento e dall’abbassamento del livello del mare. Ognuno di questi passaggi ha creato una stratificazione, come le pagine di un libro, ecco i perché i vini del Collio sono molto minerali. Inoltre, il Collio vanta un terreno molto drenante. Quindi, nonostante questa sia la zona più piovosa d’Italia, le viti non ne risentono anche perché le argille compresse drenano l’acqua in accesso e ne trattengono il giusto per arricchirsi e per reidratarsi nei periodi in cui non piove.
Collio: l’azienda agricola Gradis’ciutta
L’azienda Gradisc’iutta si trova nella località Giasbana, a un tiro di schioppo dall’attuale confine sloveno. Guidata da Robert Princic, questa è un’azienda che ha ben chiara la strada da seguire: lavorare su una forte riduzione delle rese per lavorare sulla qualità e portare al consumatore vini di altissimo livello. Questa scelta ha permesso di crescere negli anni, tanto che dai suoi 7 ettari iniziali, ora ne supera i 40 spari in 25 differenti vigneti. “Il Collio è un terreno sicuramente unico in un contesto sicuramente unico”, mi ha raccontato Robert durante una passeggiata tra i suoi vigneti. “Qui la vite cresce quel che basta. Né troppo, né troppo poco. Quindi raggiunge una sua perfezione in un microclima e in un contesto in cui abbiamo caldo quel che basta, ventilazione quel che basta. Nel contempo l’influenza del mare col caldo e delle montagne col fresco, quindi sbalzi termici tutto quello che serve per fare dei grandi bianchi”.
Il rapporto tra il Collio e la Slovenia
Come ti ho accennato, la storia e le vicende di questo territorio sono state sicuramente lunghe e travagliate. Questo non significa, però, che ora questi luoghi abbiano trovato un loro equilibrio e gli abitanti di entrambe le regioni vivono entrambe le zone senza problemi. C’è un progetto interessante che lo dimostra e altro nn poteva essere un vino bianco. Si chiama Sinefinis, uno spumante ribolla gialla che nasce unendo le uve di Gradis’sciutta, quindi di San Floriano del Collio, e di Kojsko in Slovenia. Un Brut dal perlage fine e persistente, ma non è solo qui la sua particolarità, bensì proprio nella sua filosofia di nascita. Già il nome lo spiega: “sinefinis”, senza confini. Proprio a testimoniare l’amicizia tra i due popoli.
Il Collio: la terra dei grandi vini bianchi
Il tour in Vespa tra le colline del Friuli Venezia Giulia è stato sicuramente emozionante. Ti consiglio di farlo da metà pomeriggio in avanti, in modo di godere anche della romantica e calda luce del tramonto che rende i vigneti stupendi. Dopo questa gita su due ruote, ho potuto degustare una delle eccellenze dei vini di Gradis’ciutta, il Bratinis del 2017. Prende il nome proprio dal vigneto da cui l’azienda prende parte delle uve che lo compongono. Lo arricchiscono anche uvaggi internazionali come il Sauvignon e lo Chardonnay che si sono adattati benissimo alla zona e che contribuiscono a rendere ottima quest’etichetta. Da menzionare l’annata, il 2017, un po’ più fredda del solito e che sprigiona tutta la potenza di questo vino bianco friulano del Collio, pur conservandone eleganza e perfezione.
Sono partita alla volta di San Floriano del Collio con l’idea di conoscere bene questo territorio e non sarei potuta tornare a casa più soddisfatta di così. Ascoltare e comprendere la storia di questi luoghi, vedendo con i miei occhi come li ha plasmati è stato estremamente interessante. Così come conoscere la tradizione, la passione e la competenza di Gradis’ciutta che porta avanti a testa alta la qualità eccelsa di questi vini friulani.