Ford è l’auto ufficiale delle Nitto ATP Finals di Torino. Ma la partnership tra il marchio statunitense e uno dei più prestigiosi eventi sportivi del tennis va ben oltre l’aver messo a disposizione per gli atleti le auto necessarie per gli spostamenti legati ai vari match. Infatti, quale occasione migliore per dimostrare che non solo nel tennis si può cambiare gioco? Spesso nel tennis assistiamo alle sorti di un match cambiare radicalmente grazie alla capacità degli atleti di essere dei veri “game changer” e ribaltare il risultato. Lo stesso può fare un marchio storico di auto come Ford che ha accolto la sfida dell’elettrificazione partendo anche da una delle sue macchine iconiche: la Mustang. Sono stata agli ATP Finals di Torino per toccare con mano cosa significa cambiare le regole del gioco e te ne parlo in questo articolo.
Il cambio di passo del tennis
Negli ultimi anni il tennis ha cambiato pelle, si è trasformato e l’industria legata a questo sport è stata capace di attirare un nuovo pubblico di appassionati. Sono stata al Pala Alpitour di Torino per le ATP Finals e sono rimasta sbalordita nel vedere gli spalti gremiti già dal mattino con il doppio che ha visto protagonisti Jean-Julien Rojer e Marcel Granollers scontrarsi con Marcelo Arévalo e Horacio Zeballos. Ma è stato poi il pomeriggio il clou quando tra gli spalti di Torino non si intravedeva un posto libero: erano tutti lì per Rafael Nadal. Lo spagnolo si è battuto contro il canadese Félix Auger-Aliassime che con i suoi 22 anni e una lucidità di gioco pazzesca (ha messo a segno 15 ace) ha stra-battuto il super campione Rafa. Però era emozionante e galvanizzante vedere il palazzetto dello sport infiammarsi ad ogni punto conquistato dallo spagnolo. Un entusiasmo coinvolgente che l’ha seguito fino all’ultimo set.
Ford alle ATP Finals di Torino
E se Nadal non è stato in grado, almeno a Torino, di essere un vero game changer e ribaltare il risultato di gioco, questa invece è la sfida che Ford ha abbracciato a piene mani. Proprio per spiegare al meglio la filosofia che sottende la partecipazione del marchio al torneo di tennis, Ford ha deciso di creare una rubrica e dei talk per raccontare, in pillole, storie di persone, azioni e momenti capaci di incarnare lo spirito del proprio tempo e dare vita a un cambiamento, segnando così un nuovo corso. Un viaggio attraverso il mondo dell’auto, del tennis e non solo, che ha raccontato (e lo sta tuttora facendo) sui social di Ford gli eventi che hanno saputo essere un game changer nel proprio ambito, riuscendo a riscriverne la storia. Dall’iconica Mustang del ’64 passando per le tecniche di gioco che hanno rivoluzionato le sorti dei match sui campi da tennis fino ad arrivare alle innovazioni hi-tech degli ultimi anni.
La Mustang Mania
Durante la mia trasferta alle ATP Finals di Torino mi è stato chiesto cosa significa per me essere un game changer. Personalmente credo significhi percepire come un determinato scenario stia cambiando – o necessiti di cambiare – e andare incontro al cambiamento abbracciandolo pienamente, invece di provare a contrastarlo. Significa saper stravolgere ciò che era stato previsto pur di non farsi travolgere dagli eventi, reinterpretando le regole del gioco per creare qualcosa di nuovo, in qualsiasi ambito.
Ford, nella sua lunga storia, ha vissuto diversi momenti game changing, che hanno fatto la differenza nel settore della mobilità. Il primo di questi risale al 1964 con il lancio di Mustang, molto più di un’icona, un’auto che da subito diventa bestseller. Nasce la pony car, un’auto sportiva, muscolosa dal muso aggressivo e dominante, con un cofano lungo e sagomato e design accattivante e dirompente. Alle linee audaci viene abbinato un potente motore V8, dall’inconfondibile rombo che da allora non ha mai smesso di affascinare intere generazioni. Nasce un’auto che incarna lo spirito di libertà. Perché può essere definita una game changer? Perché non solo il suo mito ha superato le barriere del tempo, giungendo sino a noi con un fascino inalterato, ma soprattutto perché Ford ha reso la pony car alla portata di tutti, generando nel mondo una vera e propria Mustang mania.
Alle ATP Finals a favore dell’elettrico
Conosciamo tutti la Mustang per la sua capacità di esaltare tutti gli appassionati di motori. La Mustang è la Mustang e non si discute. Quindi, quale sfida più grande di scegliere proprio una delle auto simbolo del divertimento guida per sfatare il mito che le auto elettriche sono noiose? Il cuore della rivoluzione Mustang Mach-E va ben oltre il suo motore a zero emissioni in grado di percorrere fino a 600 km con una sola ricarica: risiede proprio nella sua capacità di stravolgere l’opinione comune di auto elettrica noiosa da guidare. Mustang Mach-E offre un’esperienza di guida divertente, emozionante, performante e totalmente sostenibile.
Così come la celebre muscle car degli anni Sessanta, doveva essere diversa da tutte le altre per conquistare un nuovo pubblico (e diventare anche una star del cinema), Mustang Mach-E è unica nel suo genere, perché capace di soddisfare le esigenze di chi cerca un’auto totalmente sostenibile, ma anche performante e all’avanguardia, con uno stile assolutamente distintivo e una connettività cloud di livello superiore. Un’auto che rappresenta la massima espressione dei valori Ford di oggi. Sì perché Ford ha investito globalmente sull’elettrico 5 miliardi di dollari nel 2022 ed altrettanti 5 miliardi di dollari nel 2021 con l’obiettivo di arrivare a produrre 600mila EV nel 2023, due milioni entro il 2026 e di arrivare a vendere il 50% di modelli ad emissioni zero nel 2030. In Europa Ford ha investito 2 miliardi di dollari per la trasformazione degli impianti di Colonia in un Electrification Centre destinato alla produzione di veicoli elettrici e di batterie. E anche se ha optato per un processo di elettrificazione graduale, Gli obiettivi a favore dell’elettrico sono ben chiari. Tanto è vero che i primi modelli full Electric sono 3 pilastri delle macchine Ford: Mustang, Transit e F-150 Lightning, quest’ultimo presente in esclusiva a Torino e visibile alle ATP Finals davanti al Pala Alpitour.