Dici aperitivo a Milano e subito pensi a Camparino in Galleria letteralmente all’ombra della Madonnina, considerato che l’ingresso al locale è da Piazza Duomo. Quest’associazione, però, non è (ancora) così automatica se si pensa alla pausa pranzo. Eppure l’iconico locale meneghino è una location sicuramente speciale per un pranzo che parla di tradizione milanese, di variazioni moderne e di un servizio impeccabile. Il tutto, ovviamente, abbinato alla cocktail list di Camparino in Galleria. La prestigiosa Sala Spiritello, che si trova al piano superiore rispetto a dove sei solito prendere il tuo aperitivo da Camparino, per la prima volta apre le sue porte per accoglierti e coccolarti con una bellissima vista sulla Galleria Vittorio Emanuele per la tua pausa pranzo.
Un pranzo intimo ed esclusivo nel cuore di Milano
Sono stata da Camparino in Galleria per provare il menu del pranzo e sicuramente sono rimasta piacevolmente colpita dall’atmosfera intima e riservata della Sala Spiritello. Ideale per pranzi d’affari, ma anche per un’occasione speciale con amici o con la persona del cuore. Anche il fatto di trovarsi al piano superiore e di osservare il fiume di turisti e di milanesi che si avvicendano lungo la Galleria è molto affascinante. Una finestra privilegiata su Milano. La Sala Spiritello, inoltre, ti permette di immergerti appieno nello spirito Campari con decine e decine di bottiglie dell’iconico aperitivo in esposizione lungo le pareti e con alcuni poster originali del marchio.
Camparino in Galleria: il menu dello chef Paolo Pivato per il pranzo
Il menu di Camparino in Galleria è stato pensato per essere rinnovato periodicamente, seguendo la stagionalità, in modo da proporre una cucina che segue in maniera naturale l’evoluzione delle materie prime. Ho trovato particolarmente interessante come lo chef giochi con gli ingredienti in modo da proporre in carta piatti assolutamente tradizionali e che ci si aspetta di trovare in un locale come Camparino che affaccia sul Duomo di Milano, ma con alcune varianti innovative. Il nostro aperitivo, accompagnato da Champagne Lallier e da un immancabile Campari Seltz, ha visto mondeghili con salsa di senape (proprio per richiamare la tradizione popolare lombarda), cannolo salato, tartare di ricciola con lime e pomodoro confit ed un taco.
Abbiamo iniziato con un carpaccio di ricciola, agrumi e verdurine. Molto fresca per “dare il la” al pasto. Come primo, abbiamo proseguito con linguine all’astice e con mezze maniche burro affumicato, broccolo e acciuga. In particolar modo, ho trovato molto equilibrato quest’ultimo, con un perfetto (ed originale) abbinamento degli ingredienti.
Come secondo, invece, un classicone: ossobuco con risotto alla milanese e costoletta alla milanese, pomodori secchi e olive nere. Entrambi piatti della tradizione meneghina che non potevano mancare nel menu di Camparino in galleria.
Il menu stagionale di Camparino in Galleria non poteva non prevedere anche dei dessert. Anche in questo caso, lo chef ha pescato dalla tradizione, ma con qualche variazione interessante. Abbiamo mangiato, quindi, una sbrisolona con gelato alla crema e frutti di bosco ed un immancabile tiramisu, presentato in un modo sicuramente originale.
Il pranzo che non ti aspetti da Camparino in Galleria
La prossima volta che passeggerai in Corso Vittorio Emanuele e passerai accanto a Camparino in Galleria, prova ad alzare lo sguardo. Potresti vedere degli ospiti della Sala Spiritello che si godano il pranzo nel tempio dell’aperitivo milanese. Te lo consiglio sicuramente per un momento intimo di pace e raffinatezza, con un servizio veramente attento e presente che saprà assecondare ogni tua richiesta in maniera estremamente piacevole. Un menu che affonda le radici nella tradizione meneghina ma che guarda alla contemporaneità dei trend della cucina italiana.