“Riascoltando i live dell’epoca devo dire che eravamo bravi”, lo dice senza nascondere un profondo orgoglio Cristiano Godano, il frontman dei Marlene Kuntz durante la conferenza stampa per annunciare la ristampa di Catartica, l’album uscito 30 anni fa destinato a diventare un vero e propri cult. “Sono molto orgoglioso perché quel disco è uscito quando avevo 28 anni e con la band avevamo dato il massimo per ottenere quel sound ed era quello che ci emozionava. Il cruccio era suonare come le nostre band di riferimento, non pagare pegno, non uscire con le ossa spezzate con il confronto con loro. Catartica è stato l’inizio, sicuramente c’era qualche ingenuità ma si notava già allora un sound in fieri”. Ed ecco, quindi, il programma di festeggiamenti per questi 30 anni dei Marlene Kuntz.
La ristampa di Catartica e un Box speciale
Per festeggiare i 30 anni dell’album culto che ha segnato un’intera generazione, da venerdì 8 marzo è disponibile la ristampa di “Catartica”, nel formato CD e doppio LP entrambi con libretto con foto inedite e un box speciale in edizione limitata contenente il CD, il doppio LP (e i relativi libretti con foto inedite dei Marlene Kuntz), la musicassetta di “Demonsonici” con una bonus track mai pubblicata, il poster del tour 2024 ed un “fan pass” esclusivo che potrà dare la possibilità di incontrare la band in uno speciale meet & greet durante le tappe del tour.
Il nuovo tour dei Marlene Kuntz
“Abbiamo una gran voglia di suonare e vi posso garantire che non sarà una festa del c…o!”, ha promesso ridendo Cristiano. “Catartica nel 2024 compie 30 anni. Si potrebbe dire ‘sembra ieri’, ma in realtà sembra quel che è: ovvero che sono passati 30 anni, e noi Marlene siamo consapevoli di quante cose sono state fatte in questo lasso di tempo durato quel che è durato, e che fa sì che i tempi di Catartica ci appaiano lontani, ma ci siano in realtà altrettanto vicini”, commenta Cristiano Godano. “In apertura di Festa Mesta scrissi ‘Complimenti per la festa, una festa del cazzo’. Non è davvero arduo traslare spazialmente e temporalmente ai giorni nostri quella rabbia figlia delle paturnie esistenziali di un giovane di provincia, piegando il significato delle parole a qualcosa che ben può descrivere la pessima situazione del nostro mondo contemporaneo. Catartica è stato, e lo è tuttora, un album epocale, intriso di un rock energico, abrasivo e allo stesso tempo melodico che è stato in grado di segnare per sempre un’epoca e che è destinato a restare indelebilmente nella testa e nel cuore di chi lo ha ascoltato e di chi lo ascolterà.
Quando la musica è destinata a rimanere
“Abbiamo affrontato questo trentennale di Catartica con il tipico pudore alla Marlene Kuntz, siamo sempre molto attenti quando facciamo qualcosa. Ha senso fare il trentennale? Però chiuderemo il tour con quasi tutte le date sold out, vorrà pur dire qualcosa”, ha dichiarato Cristiano. “Al tour vedremo degli over 50 ma magari anche i loro figli. Chi verrà a vederci ha una fame nostalgica, vuole rivivere le loro emozioni. Perchè in Catartica c’era una rabbia positiva, uno sfogo che ha voglia di andare avanti. Anche perché noi abbiamo mutuato dalle nostre band di riferimento come i Sonic Youth la forma con cui le canzoni vengono presentate: strofe, ritornello, bridge ma non si esaurisce lì la canzone, va sempre da qualche altra parte. E questa è la dimostrazione che la musica fatta in una certa maniera è destinata a rimanere per sempre.”
I Marlene Kuntz e la musica di oggi
A chi ha chiesto loro cosa ne pensano della musica al giorno d’oggi, la risposta di Cristiano è stata piuttosto chiara e lapidaria: “Ho delle pessime opinioni sulla musica odierna, fa tutto molto schifo. Ora le canzoni vengono pensate solo per essere orecchiabili e rientrare nel mood mainstream. La tecnologia sta cambiando il genere umano. Trovo che ora sia più diffuso un senso di frustrazione, di delusione, di nichilismo. Una delusione per gli ideali degli anni ’90 che ora sembra più difficile vedere come reali”. Ma interrogati sui Maneskin: “Li ho sentiti dal vivo, sono bravissimi e hanno citato i Marlene Kuntz al Guardian come band di riferimento per la loro musica”.