Dietro ad ogni storia ci sono sempre mille altre storie. Come tanti fili che compongono il tessuto di una tela. Lo stesso accade da Arborina, tra le colline del Barolo, per la precisione a La Morra in provincia di Cuneo. Abbiamo la storia di Rossana De Gaspari, donna forte e coraggiosa che ha deciso di abbandonare la sua carriera di architetto a Torino per provare a gettare le basi per un futuro cosiddetto migliore per sé e per la sua famiglia. Lontano dal caos della città, alla riscoperta dei valori legati alla natura ed al territorio. Una donna che si è ritrovata da sola ad affrontare questa sfida, ma che non per questo ha deciso di tirarsi indietro. Tutt’altro: Arborina Relais è ora un delizioso boutique hotel (leggi qui il mio articolo per scoprire cos’è un boutique hotel) e al suo interno troviamo Osteria Arborina, che ha già conquistato la Stella Michelin.
Abbiamo poi anche la storia di Giuseppe Lo Presti, giovane chef classe 1991, che si è trasferito nelle Langhe dopo un lungo percorso di studi, di esperienze prestigiose e di ricerca per arricchire sempre più la sua cucina. Orgogliosamente originario della Sicilia, prima di mettere base in Piemonte ha vissuto a lungo in Toscana, nel Chianti. La sua cucina è un bellissimo percorso che risale lo Stivale attraverso il gusto ed i sapori delle diverse regioni. Sono stata da Arborina a inizio estate e ti racconto la storia di questo suggestivo pranzo nelle Langhe.
Il fascino di un boutique hotel vista Langhe
Se stai cercando una location raffinata, intima e con un paesaggio “wow”, Arborina Relais è quello che fa per te. Sono 10 le stanze in totale e tutte dispongono di terrazzo o giardino privato con affaccio diretto sulle vigne. E con “affaccio” intendo che esci dalla stanza e ti ritrovi già dentro la vigna. Veramente bellissimo. Interessante in particolar modo la Romantic Suite con un moderno letto a baldacchino e che presenta diverse vetrate da cui avere una vista a 360 gradi sul paesaggio delle Langhe. Addirittura mentre ti farai la doccia non potrai dimenticare di essere tra i vigneti del Barolo perché anche lì c’è una vetrata con vista.
La struttura si sta anche dotando di una postazione per fare massaggi in terrazza sempre contemplando i vigneti. Infatti, è presente anche un centro benessere dove potrai fare massaggi e trattamenti vari per la tua bellezza per rilassarti in maniera totale. E se vuoi, puoi immergerti nella piccola ma bellissima piscina. Che sia anche questa vista Langhe credo non ci sia più bisogno di dirlo, vero? Non manca anche la vendita di prodotti locali sia dedicati al mondo beauty, sia food&drink. Tutto è curato nei minimi dettagli, l’atmosfera è molto riservata e rilassata. Perfetto per un weekend lontano da tutto e tutti.
Osteria Arborina – La cucina di Giuseppe Lo Presti
La mano d’architetto di Rossana si nota subito entrando negli ambienti dell’osteria. Raffinati, moderni, curati, perfettamente in linea di continuità con lo stile del relais. Molto graziosa la cucina a vista incastonata in una libreria dove troviamo libri antichi, bottiglie di distillati e pochi soprammobili scelti evidentemente con criterio. Ma poi è la cucina di Giuseppe ad entrare in scena. Il suo benvenuto ha visto una battuta di fassona 36 mesi con nocciola tostata che ho trovato veramente sublime e subito dopo una mezza manica soffiata con spuma al pomodoro e Cipollotto, sopra un guanciale al naturale prodotto da Arborina ed aromatizzato ai fiori di finocchietto selvatico. E poi ancora: carota in carpione con polvere di ravanello fermentato, Tataky di ombrina bocca d’oro al lime, e infine prosciutto crudo di anatra affumicato agli agrumi. Giuseppe ha raccontato che mette ad affumicate i cosci di anatra con erbe spontanee e agrumi, dopodiché li appende per circa 15 giorni in cella.
A seguire calamaro scottato al Marsala e leggermente affumicato. Viene servito con il suo nero, cicorietta selvatica al salmoriglio e crema di sedano rapa e senape al naturale montata come una maionese. E “La mia tumatica”, vale a dire un piatto che vede la lavorazione del pomodoro in 3 versioni: alla base una polvere di pomodoro confit, sopra la ricostruzione del pomodoro spagnoletta abbiamo una bavarese al pomodoro con un cuore di gel al Bloody Mary. E poi la proposta che ho preferito più in assoluto, vale a dire una barchetta con trippa leggermente macchiata. Sopra troviamo una triglia di fondale in tre cotture (la polpa sfumata con il suo fondo è la barchetta glassata con il fumo di triglia) alla base una maionese di datterino, olio al basilico e nero di seppia al naturale.
Il pranzo da Arborina nelle Langhe è proseguito con carpione vegetale: abbiamo alla base carota viola, carota gialla, cipollotto bianco, zucchina trombetta e salvia pastellata e poi si completa il tutto con il carpione (a base di aceto di vino bianco, acqua e salvia). A seguire, Chef Lo Presti ha proposto mantecato di baccalà al limone con olive taggiasche in due versioni (polvere e naturali) alla base una salsa di cipolla al latte di riso. Dopo La Barchetta, questo è stato la seconda proposta che ho apprezzato di più nella cucina dello chef. Gustoso, semplice ma al contempo ricercato a suo modo. Altro piatto forte: anatra in porchetta (tipica preparazione toscana, in dialetto “Drogatura” con fiori di finocchietto selvatico, pepe e aglietto polverizzato), servita con uno spinacino scottato, salsa olandese fatta al momento è il suo fondo (ottenuto dalle rimanenze dell’anatra).
Il dessert che parla di Sicilia
Come omaggio alle origini siciliane dello chef Giuseppe Lo Presti, il dessert è stata una vera e propria esplosione di sapori siculi. Un cremoso alla mandorla, gel al chinotto e la tipica brioche col tuppo. Davvero delizioso. E, per chiudere tutto il cerchio, cheese cake all’arancia, biscotto al caffè e composta di arance amare, cannolo con ricotta al lime, pasta di mandorla e arancia candita, danish al lime e rosmarino, gelatina al passion fruit.
Osteria Arborina e Arborina Relais, ode alle eccellenze italiane e al carattere
Sono rimasta particolarmente colpita dall’aspetto umano che si cela dietro questa realtà. Di Rossana ho apprezzato la forza e determinazione nel portare avanti il suo progetto, accompagnati da un’estrema grazia ed eleganza. Di Giuseppe ho ammirato molto la passione e dedizione alla ricerca per la sua cucina, senza dimenticare una buona dose di umiltà nel fermarsi a chiacchierare coi commensali per raccogliere pareri e commenti sui piatti. Il giusto atteggiamento per uno chef giovane e di talento che ha il compito di mantenere la Stella a La Morra. Il tutto in una cornice mozzafiato come le Langhe che tutto il mondo ci invidia.