Un’edizione di ripresa e di sorprese. Ecco la percezione comune di Vinitaly 2022. Tutti i viticoltori che ho incontrato alla fiera del vino di Verona alla mia domanda “Come sta andando la fiera?” si sono mostrati assolutamente entusiasti, con risultati oltre le loro aspettative. Questa, infatti, è stata la prima manifestazione post pandemia e le incertezze erano molte. Invece l’adesione dei partecipanti è stata assolutamente importante, tanto da avere difficoltà a rispondere a tutte le richieste, soprattutto nel weekend. E quindi grazie alla fiera Vinitaly di Verona sono tornati protagonisti i vini e le storie delle tante cantine, da Nord a Sud Italia. Quasi impossibile visitare tutti gli stand, ma questa è la mia personalissima selezione dei vini più interessanti che ho potuto degustare a Verona.
Artimino Barco Reale di Carmignano rosato Doc Vin Ruspo 2020
Dalla Tenuta Artimino a Carmignano, Toscana, ecco un ottimo rosato. Si tratta di un blend di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot che risulta particolarmente piacevole e minerale. Non mancano note floreali e fruttate che lo rendono molto fresco. Particolarmente adatto per aperitivi e per accompagnare salumi e formaggi, in realtà sa essere un buon compagno “di viaggio” anche per piatti tipici toscani più impegnativi come la ribollita o la pappa al pomodoro. Interessante la scoperta di questo rosato dopo aver già provato il rosso Carmignano DOCG (di cui ti ho parlato nell’articolo dedicato ai vini di Natale) ed il loro Vin Santo che avevo usato in questa ricetta del tiramisù ai cantuccini toscani e vin santo.
Vinitaly 2022 – Vinchio Vaglio Vigne Vecchie 50°
In realtà, ti avevo già parlato di questo vino nella mia rassegna dei migliori vini per Natale (clicca qui per leggere l’articolo) e alla fiera del vino di Verona Vinitaly è stata una conferma. Innanzitutto, devi sapere che il nome Vinchio Vaglio deriva proprio da due comuni, Vinchio e Vaglio, nell’astigiano storicamente in combutta. Alla fine, quello che inizialmente era un contrasto, è diventata la vera chiave di volta per una strada di successo. Infatti, è nata Vinchio Vaglio, questa cantina che si trova esattamente a metà e che dà lustro ai vini del territorio, in particolare il Barbera. Vigne Vecchie è il progetto nato per salvaguardare le vigne storiche della zona e che va a privilegiare esclusivamente la qualità finale del prodotto. In questa selezione dei vini più interessanti di Vinitaly 2022 non poteva mancare, quindi, Vigne Vecchie, il Barbera d’Asti DOCG del cinquantenario della cantina. Dopo un primo affinamento in vasche di inox e cemento per 16 mesi, il vino gode di un secondo affinamento in bottiglia di 6 mesi. Il risultato è un vino corposo ed avvolgente che ben si abbina a piatti di carne, formaggi e sughi ai funghi.
Tolaini Legit Cabernet Sauvignon
Vinitaly 2022 non ha mancato di mostrare anche vini che esprimono al meglio le varie contaminazioni possibili tra diversi ambienti. Ne è la prova Tolaini Legit, realizzato interamente con Cabernet Sauvignon, prodotto nella zona del Chianti Classico. Mi ha colpita non solo per la qualità del vino stesso, ma anche perché è espressione della collaborazione tra la famiglia Banville e Monk. Infatti, sull’etichetta è riportato Thelonious Monk, uno dei più importanti pianisti jazz della storia della musica. Per certi versi, infatti, possiamo dire che la produzione di vino ricalca alcuni aspetti dell’improvvisazione creativa del jazz. Dopo una prima selezione in vigna, le uve raccolte vengono ulteriormente controllate grazie ad una selezionatrice ottica che garantisce un elevatissimo livello di qualità. Infatti, il risultato è un vino che ha ricevuto 94 punti da Wine Spectator, piazzandosi al 26esimo posto nella classifica dei migliori vini del mondo. Non poteva mancare, dunque, in questa selezione dei migliori vini di Vinitaly 2022! Liquirizia, pepe verde e vaniglia di quercia, Legit presenta un grande potenziale di invecchiamento.
Vinitaly 2022 – Franciacorta Berlucchi ’61 Nature 2015
In questo viaggio enologico alla fiera del vino di Verona non può mancare un passaggio in Franciacorta. Ecco il Berlucchi ’61 Nature 2015, che la casa ha studiato proprio per gli amanti del vino più raffinati ed attenti. Questo Franciacorta è frutto di una maturazione sui lieviti per 5 anni. Il perlage è sottile, elegante e questo Franciacorta si contraddistingue per la sua persistenza al palato. Infatti, la degustazione inizia con note di zafferano che vengono seguite dalla presenza decise di frutta gialla e crosta di pane. Il tutto, però, viene mitigato da tocchi di anice su un fondo di pietra focaia. Accompagna perfettamente primi piatti strutturati e pasta fresca ripiena, secondi di pesce in umido, pietanze a base di carne e formaggi, anche stagionati.
Franciacorta Rosé Brut Mosnel
Rimaniamo tra le colline del Franciacorta e passiamo da Mosnel, storica cantina che affonda le sue radici nel 1836 dalla famiglia Barboglio. L’azienda ora propone al pubblico ben 8 tipi di Franciacorta e a Vinitaly 2022 personalmente ho degustato il Rosé Brut. Mi ha convinta per la sua leggerezza e freschezza. La fragranza è quella piacevole di fiori e piccoli frutti rossi ed è il risultato di un blend di Pinot Nero, bianco e Chardonnay. Questo Franciacorta è un brut elegante, realizzato con metodo classico, che riesce a presentare una media morbidezza. Lo trovo ideale per aperitivi, ma anche per accompagnare pesce crudo ed affettati. Interessanti anche le molte attività collaterali – e molto lifestyle – della cantina Mosnel. Infatti, se vuoi visitare Mosnel, puoi scegliere i picnic in vigna, i percorsi o, se hai poco tempo, la formula Degusta e via. Particolarmente curiosi i Picnic in vigna (che ora vanno tanto di moda) che permettono di scegliere fra tre diverse proposte: il picnic easy chic, quello eno chic e, per gli amanti dei cibi vegetali, il pacchetto veggy chic.
Monte Zovo Calinverno 2017
Monte Zovo è l’azienda agricola di proprietà della famiglia Cottini, proprietaria di 140 ettari di vigneti distribuiti nelle tre denominazioni principali della provincia di Verona: Valpolicella, Garda e Lugana. Tra i vini più interessanti dell’edizione 2022 di Vinitaly voglio annoverare Monte Zovo Calinverno 2017, prodotto a circa 300 metri sul livello del mare con un blend di Corvina e Corvinone, Rondinella, Croatina e Cabernet Sauvignon. Lo contraddistingue una vendemmia tardiva: le uve vengono lasciate a surmaturare in vigna per un periodo variabile tra le 2 e le 4 settimane. Ne consegue un appassimento naturale delle uve. Segue, poi, un affinamento di 24 mesi in barrique e tonneaux e altri 12 mesi in bottiglia. Caliverno 2017 è un rosso importante, con una forte struttura avvolgente che presenta sentori di tabacco e liquirizia, ideale per accompagnare carni, anche al barbecue, e formaggi stagionati.
Vinitaly 2022 – Nussbaumer Gewürztraminer Alto Adige Doc 2020
Passiamo ora ai migliori vigneti dell’Alto Adige con Cantina Tramin. Questo vino è frutto del passaggio solo in acciaio e mi ha particolarmente colpita perché, nonostante il profumo sia molto dolce, poi sorprende per un sapore secco e persistente al palato. Questo Gewürztraminer nasce da un territorio che si contraddistingue per le forti escursioni termiche dovute alle giornate calde che beneficiano di un’influenza mediterranea, e notti fredde grazie al freddo che viene dalle montagne. Il terreno è molto argilloso e calcareo e questa mineralità si percepisce immediatamente al palato. Ma quest’etichetta è veramente poliedrica perché è sì, minerale, ma presenta anche note di rosa e fiori bianchi, ma si avvertono anche sentori di frutta gialla e spezie. Insomma, una vera esplosione (non invasiva) nel palato. Si presta molto bene all’invecchiamento che saprà sicuramente esaltare la sua mineralità. Gli accompagnamenti sono veramente ampi: dagli antipasti di pesce ai formaggi a pasta molle, dalle carni bianche ai funghi.
Collio Pinot grigio Gradis’ciutta
Se segui le pagine di AB Style Magazine già da un po’, sicuramente questo nome ti rievoca qualcosa nella mente. La scorsa estate, infatti, abbiamo fatto visita a questa cantina incastonata proprio sul confine tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia (clicca qui per leggere l’articolo e guardare il nostro tour in Vespa tra i vigneti). A Vinitaly 2022, la fiera di Verona dedicata al vino, Gradis’ciutta ha portato il suo rinominato Pinot grigio che ha raggiunto il punteggio di 95 da parte di Decanter e che, quindi, possiamo definire tra i migliori pinot grigi d’Italia. Questo vino nasce interamente da uve 100% Pinot Grigio, una varietà chiamata Ruländer. L’argillosità di questa particolarissima terra – la ponca – si avverta subito nelle note minerali di questo pinot grigio che viene poi ammorbidita dalle note di pera al forno, spezie dolci e fiori. Il Pinot Grigio Gradis’ciutta è un vino perfetto per gli aperitivi, ma anche per accompagnare minestre e piatti di pesce.
Librandi Megonio 2019 IGT Calabria
Vinitaly 2022 permette grandi balzi geografici e ci permette di viaggiare dall’estremo Oriente italiano di Gradisc’iutta alla costa calabrese con Librandi. Tra i migliori vini di quest’edizione, ho deciso di inserire anche il loro Megonio 2019, 100% uve Magliocco, vitigno storico calabrese coltivato sulle colline della Tenuta Rosaneti. In particolar modo, il Magliocco dolce permette di produrre vini di ottima concentrazione e struttura, caratterizzati da note di frutti neri, spezie e da un carattere verace. Megonio passa da una fermentazione in acciaio termocondizionato con macerazione di 15 giorni e gode di un affinamento di dodici mesi in legno in barriques di Allier e con una permanenza in bottiglia di 6 mesi. Si tratta sicuramente di un vino longevo, tanto che l’azienda ne consiglia il consumo dopo almeno 5 anni. Tra i vari riconoscimenti, Librandi Megonio 2019 è stato eletto “Miglior vino d’Italia” dalla guida AIS VITAE 2022.
Vinitaly 2022 – Roeno Riesling Renano Collezione di Famiglia 2015
Ecco un altro vino di confine. La cantina Roeno, infatti, si trova nel piccolo comune di Brentino Belluno, vicino al fiume Adige, tra il Monte Baldo e l’Altopiano della Lessinia, la cosiddetta Terradeiforti. Tra la provincia di Verona e quella di Trento, si estendono i vigneti della famiglia Fugatti. Per concentrarmi proprio sui vini più raffinati di quest’edizione, ho scelto Riesling Renano Collezione di Famiglia 2015, un Riesling che esprime al meglio l’eccellenza e l’unicità di questo vitigno straordinario cui la famiglia è particolarmente affezionata. Un vino di grande equilibrio, nato da una grande qualità tecnica e da una vendemmia tardiva che ha permesso di avere un frutto più maturo. La fermentazione è di 18 mesi su lieviti selezionati, seguiti da 18 mesi di affinamento in botte grande in rovere francese e 36 in bottiglia. Molto elegante e persistente, questo Riesling ha vinto numerosi riconoscimenti tra cui Top Wine 2022 dalla guida Slow Wine.
Fazio Blanc de Blancs Spumante Brut DOC Erice
Chiudiamo questa carrellata dei vini più interessanti che ho potuto provare a Vinitaly 2022 con un veloce salto in Sicilia. Siamo ad Erice, nella provincia di Trapani. La famiglia Fazio ha creduto sin da subito nella valorizzazione del territorio, tanto che ora siamo alla terza generazione con Lilly Fazio, l’attuale volto dell’azienda. L’azienda ha puntato molto sulla valorizzazione dei vini autoctoni siciliani e, pur continuando in questa direzione, sono nate alcune sperimentazioni di vitigni internazionali come i più popolari Cabernet Sauvignon e Merlot, ma anche Müller Thurgau che non è sicuramente uno dei vitigni più facili da produrre. Tra le ultime sfide, inoltre, c’è anche la spumantizzazione ed ora Fazio produce quattro linee di spumanti. A Vinitaly 2022 ho provato il Blanc de Blancs, una cuvée da uve di Chardonnay. Lo spumante Blanc de Blancs Fazio è espressione delle caratteristiche più raffinate ed eleganti di questa casa vinicola, grazie ad un bouquet intenso ed alla qualità tecnica usata per lavorare l’uva. Lo caratterizzano delicati sentori di crosta di pane, fiori di gelsomino e zagara con dolci note di frutta a pasta gialla che ne arricchiscono la struttura.
Vinitaly 2022: vini ed esperienze lifestyle per la ripartenza
In definitiva, questa nuova edizione della fiera del vino di Verona ha dato modo di dimostrare come le tante cantine vinicole italiane stiano sfruttando tutte le leve a loro disposizione per la ripresa del mercato. Si parte sicuramente dalla qualità tecnica e dalla valorizzazione dei vari territorio – di cui tutti sono estremamente orgogliosi – ma si esplorano anche strade nuove che permettono di abbracciare un pubblico più ampio e magari nuovo rispetto al passato.