“Su ogni cima è pace; in ogni chioma senti appena un alito. Nel bosco anche gli uccelli, tutto tace. Aspetta: presto anche tu avrai pace”. Così scriveva Johann Wolfgang von Goethe ne “Il Canto Notturno del viandante” nel 1780. Già, quindi, nel millennio scorso si parlava in qualche modo di wanderlust. Ma cosa s’intende con questo termine? In realtà, il significato di wanderlust non può essere spiegato in italiano con una sola parola, mentre in tedesco ha un suo corrispettivo preciso: Fernweh. Come spesso accade, i tedeschi usano parole composte, proprio come in questo caso. Fern significa lontano e weh significa dolore. Con una perifrasi, possiamo spiegare il significato di wanderlust come la nostalgia per non essere lontano, per non viaggiare. E non si tratta di un vezzo, ma di una vera e propria necessità fisica.
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Wanderlust: molto di più che voglia di viaggiare
Il viandante si è fatto moderno ma il mal di vivere di chi soffre di wanderlust non si è attenuato. Sì, perché quando si parla del significato di wanderlust c’è chi parla addirittura di una sindrome vera e propria. Chi ne soffre avverte una costante inquietudine, un’insofferenza verso tutto ciò che è sedentario e ripetitivo. Rimanere nello stesso posto per più tempo diventa un problema, tanto che la necessità di partire diventa quasi una schiavitù. Infatti, poi basta prenotare o organizzare il prossimo viaggio per riaccendere la luce negli occhi del viaggiatore seriale che soffre di wanderlust. Quindi, attenzione: non si tratta di un capriccio, ma di una vera e propria esigenza fisica. Del resto, ne canta già Goethe, no? E ricordati: si scrive wanderlust non wan der lust!
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Il viaggiatore autonomo
Spesso chi ha la sindrome del wanderlust tende a rifuggire le classiche vacanze mainstream, organizzate e patinate. Ama organizzarsi i viaggi da solo, anche perché con la sua esperienza non ha bisogno di aiuto per farlo, e sceglie soluzioni che lo portino a entrare veramente in contatto con la cultura, usi e costumi della sua prossima meta. A volte non prevede neanche a priori la parte dell’alloggio per decidere sul posto. Non per niente il termine è wanderlust. Ti ho spiegato il significato di lust (o weh in tedesco), ma non dimentichiamo wander che significa vagabondare. Torniamo, quindi, di nuovo all’immagine del viandante.
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Viaggiare per scoprire tutto ciò che è lontano da noi
Lontano in senso strettamente letterale e non. Infatti, sicuramente questo fenomeno è tipico delle persone che amano fare viaggi lunghi, spesso intercontinentali. Ma si può notare il profondo significato di wanderlust anche nelle loro abitudini di tutti i giorni a casa. Infatti, in genere, amano i ristoranti di cucina straniera e tutte quelle avventure ed esperienze che permettono loro di sentirci già un po’ “via”, un po’ lontano da dove sono in quel momento fisicamente per combattere la wanderlust anche a casa. E quando sono davvero in viaggio, parlano con gli autoctoni e cercano di captare ed assorbire tutto della loro cultura per portarne a casa almeno un pezzettino.
Significato di wanderlust: essere costantemente protesi verso la prossima carta d’imbarco
C’è un’altra definizione – sempre inglese – che mi viene in mente. Vale a dire “to long for” ed è un verbo che si riferisce proprio ad una voglia forte, quasi una bramosia ed il termine stesso long fa pensare proprio alla persona che si allunga, che tende la mano in avanti per raggiungere il proprio oggetto del desiderio. Ecco, è proprio questo: chi vive con la sindrome del wanderlust è costantemente con la testa concentrata sul prossimo viaggio, sulla prossima meta e sulla prossima avventura da vivere. Che poi non deve per forza essere a migliaia e migliaia di Km di distanza, ma deve necessariamente portare nuove emozioni. E tu, ti ritrovi nel significato di wanderlust?